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Tè e caffè, le proprietà a confronto

Tè e caffè, le proprietà a confronto

Perché scegliere tra tè e caffè quando è possibile consumare entrambe le bevande in differenti momenti della giornata?

Certo, non sempre è facile capire quale sia l’occasione adatta all’uno oppure all’altro, ma le loro proprietà e l’effetto sul nostro organismo possono aiutarci a destreggiarci nella scelta.

Dopo aver raccontato la storia del delizioso Yuanyang, il drink di Hong Kong che unisce nella preparazione sia il tè che il caffè, quest’oggi insieme al dietista Francesco Arcidiacono conosceremo meglio entrambe le bevande dal punto di vista nutrizionale.

Tè e caffè, per fare il pieno di energia

Sono diverse le caratteristiche che tè e caffè condividono: ad esempio, sono entrambe bevande che hanno un potere energizzante che, però, agisce con tempistiche differenti.

“Il caffè, grazie alla presenza di caffeina, ha un’azione più rapida, mentre il tè ha un effetto più blando e più prolungato nel tempo”.

Ci sono momenti, quindi, in cui è consigliato bere il caffè: è perfetto, per esempio, prima di un’attività che richieda di fare del moto, ma anche per la pausa pranzo di metà mattina. 

Il tè, invece, è un elemento ideale per una colazione sana e equilibrata che ci aiuti ad affrontare la giornata con l’energia necessaria. “Lo consiglio spesso – aggiunge il dietista – proprio alla mattina perché, ricordiamo, il tè non zuccherato contribuisce all’idratazione, un aspetto molto spesso trascurato”.

Il caffè protegge dal tumore al fegato

Molto interessanti gli studi scientifici che hanno scoperto che il caffè agisce come fattore protettivo rispetto al rischio di sviluppare un tumore al fegato.

Secondo quanto riporta anche la Fondazione Veronesi, si è visto come il consumo moderato di caffè (meno di 3 tazzine al giorno) possa ridurre del 40% il rischio di un tipo di tumore al fegato, il carcinoma epatocellulare, molto diffuso.

Merito della caffeina, probabilmente, che è anche una buona alleata del cuore.

Esiste, infatti, un interessante articolo che passa in rassegna la letteratura scientifica pubblicata sull’European Journal of Epidemiology e che osserva come un consumo di caffè controllato riduca, in generale, il rischio di mortalità per tutte le cause, ma anche l’insorgenza di patologie cardiovascolari.

Abbiamo però chiesto al dottor Arcidiacono di definire l’espressione “consumo moderato”: “si parla di un numero di tazzine di caffè non superiore a 4 nella giornata, in un soggetto sano che non soffre di patologie specifiche, senza zucchero e, se possibile, nella prima parte della giornata per non esporci a disturbi del sonno”.

Il caffè, infine, può essere di aiuto anche in alcuni tipi di cefalee oppure prima di un allenamento: “perché è vasocostrittore.

Ma è un’indicazione che può variare da persona a persona e per la quale è preferibile confrontarsi con un medico”.

Tè per depurarsi e idratarsi

Il tè in generale, ma soprattutto il tè verde, è noto per le sue preziose proprietà antiossidanti.

“In questo caso, a fare la differenza è la presenza di epigallocatechina gallato, un’importante molecola che il Ministero della Salute ha inserito nel documento “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”.

Le proprietà riconosciute all’epigallocatechina sono molte: antiossidanti, antitumorali, neuroprotettive e di sostegno al sistema cardiovascolare.

“Si consiglia il tè verde per le proprietà antiossidanti – specifica l’intervistato – perché queste molecole contrastano i danni subiti dalle cellule quotidianamente.

Stress, sole, attività fisica sono tutti eventi che mettono sotto pressione l’organismo; le sostanze antiossidanti sono un alleato per reagire a questa forma di stress”. Attenzione, però, alle quantità: il Ministero della Salute fissa l’apporto massimo quotidiano a 300 mg, che cala a 120 mg per le donne in gravidanza e in allattamento.

A differenza del caffè, è consigliato talvolta il tè in caso di disturbi gastrointestinali ed è preferibile per chi soffre di ipertensione: “sempre salvo indicazioni differenti del medico curante che potrebbe suggerire sia caffè decaffeinato che tè deteinato”.

Conclude Arcidiacono sottolineando come sia il tè che il caffè, in soggetti sani, siano bevande che non presentano controindicazioni gravi: “anzi, mi sento di consigliare di consumarle in maniera abituale perché hanno effetti positivi, ricordando sempre di non mettere lo zucchero che, solitamente, aggiungiamo con troppa generosità e che può danneggiare l’organismo”.

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