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La tradizione del caffè a Napoli: il caffè sospeso

La tradizione del caffè a Napoli: il caffè sospeso

Una volta a Napoli, nel quartiere Sanità, quando uno era allegro perché qualcosa gli era andata bene, invece di pagare solo un caffè ne pagava due e lasciava il secondo caffè, quello già pagato, per il prossimo cliente.

Il gesto si chiamava “caffè sospeso”.

Poi, di tanto in tanto, si affacciava un povero per chiedere se c’era un “sospeso”.

Era un modo come un altro per offrire un caffè all’Umanità”.

Così si legge ne “Il caffè sospeso” di un partenopeo d’eccellenza, Luciano De Crescenzo.

Pochi scrittori hanno saputo raccontare così bene Napoli e, in particolare, questa usanza partita da Napoli e che si sta diffondendo in tutto il mondo.

Che sia delicato, forte o anche decaffeinato, il caffè rimane un piacere da assaporare e, in questo modo, anche da condividere!

Qual è la storia del caffè sospeso a Napoli?

Non sappiamo con certezza in quale bar nacque il caffè sospeso o in quale periodo storico si diffuse, ma ci sono alcune ipotesi.

Secondo alcuni, in particolare lo scrittore Riccardo Pazzaglia, la tradizione è nata nei primi anni del ‘900 nel momento della “battaglia”, ovvero quando, all’interno di un bar, ci si litigava il conto da pagare.

Nella foga del momento poteva succedere di sbagliare il conto delle tazzine e, quando queste erano in eccesso, il credito extra veniva lasciato nelle casse del bar.

Così le persone indigenti potevano permettersi un caffè, bevendolo alla salute dello sconosciuto benefattore passato al bar prima di lui.

Altri invece credono che questa usanza, ormai diventata tradizione, sia nata in uno dei momenti più difficili della storia del nostro paese, la Seconda Guerra Mondiale.

Durante gli anni del conflitto i “lussi”, come il caffè, erano difficili da reperire e la solidarietà umana si manifestò anche in questo modo, creando un circolo virtuoso.

Di sospeso non c’è solo il caffè!

Il caffè sospeso è andato ben oltre i confini di Napoli e dell’Italia.

Molti paesi tra cui Spagna, Francia, Belgio, Russia e Argentina hanno adottato questa tradizione, nata in nome della solidarietà.

Ma di sospeso nel mondo non esiste solo il caffè: questa pratica si sta infatti espandendo verso altri prodotti, come i libri. 

Il tutto è iniziato nel 2010, per opera di due piccole librerie a Palermo e a Polla (nel Cilento), dove è possibile trovare dei libri già pagati da generosi appassionati di lettura!

E voi avete mai bevuto un caffè sospeso?

Oppure in uno dei vostri viaggi a Napoli ne avete mai pagato due per berne uno solo?

Raccontateci la vostra esperienza!

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