Scegliere di acquistare e consumare un prodotto biologico è un gesto importante, che valorizza una filiera rispettosa dell’ambiente, ma allo stesso tempo garantisce un alto standard qualitativo per il consumatore.
La nostra miscela Arcadia, per esempio, è prodotta nel rispetto della natura e ha un gusto morbido in cui si uniscono le qualità dell’arabica proveniente da Brasile e Messico, e una pregiata robusta indiana.
Ma quali sono le caratteristiche del caffè bio?
Che cosa offre in più?
Scopriamolo insieme.
Caffè bio, alcuni buoni motivi per acquistarlo
Il caffè certificato biologico proviene da circuiti spesso costituiti da aziende medio-piccole, che lo coltivano nel rispetto di regolamenti del tutto analoghi a quelli dell’UE.
Le aziende importatrici dispongono scrupolosi controlli sul prodotto e altre verifiche possono essere fatte a sorpresa da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per accertare che il caffè arrivato in Italia sia effettivamente privo di residui chimici.
Il caffè biologico è privo di pesticidi
Il caffè bio è privo di pesticidi, sostanze non ammesse in questo tipo di agricoltura.
Questo ha ripercussioni positive sia sull’ambiente che sul gusto del caffè e sulla salute di chi lo consuma.
Anche per gli agricoltori ci sono notevoli vantaggi, perché non sono esposti a sostanze chimiche.
Si tratta di una produzione che non rischia di contaminare le falde acquifere, come invece spesso accade nell’agricoltura tradizionale: quando le piante di caffè vengono lavate, cioè irrorate con gli antiparassitari, le sostanze chimiche possono filtrare nel terreno e contaminare le riserve idriche.
Più gusto e qualità
Dal momento che il caffè è coltivato senza l’uso di sostanze chimiche, non si corre il rischio che ne resti qualche traccia sui chicchi.
Nei caffè di bassa qualità, se sul chicco restano dei residui di agenti chimici, possono venire assorbiti durante la tostatura: la bevanda potrebbe quindi assumere un fastidioso retrogusto amarognolo.
Un prodotto che non è stato trattato chimicamente è più sicuro e più sano. Anche le sue qualità organolettiche possono variare rispetto a quello tradizionale.
L’etichetta del caffè bio
Come facciamo ad essere sicuri che il caffè che stiamo acquistando sia davvero biologico?
Basta leggere l’etichetta.
L’indicazione “biologico” o “da agricoltura biologica” compare infatti nella denominazione di vendita del prodotto, quando almeno il 95% degli ingredienti di origine agricola sono biologici.
La confezione deve, inoltre, riportare obbligatoriamente il logo comunitario e l’indicazione del luogo in cui sono state coltivate le materie prime agricole di cui il prodotto è composto:
● «Agricoltura UE» quando la materia prima agricola è stata coltivata nell’UE;
● «Agricoltura non UE» quando la materia prima agricola è stata coltivata in
Paesi Terzi;
● «Agricoltura UE/non UE» quando parte della materia prima agricola è stata
coltivata nella Comunità e una parte di essa è stata coltivata in un Paese
Terzo.
I principi dell’agricoltura biologica
Nell’agricoltura biologica, come abbiamo visto, non possono essere impiegati pesticidi, agenti chimici e neppure organismi geneticamente modificati (OGM).
Questo perché l’idea alla base (formalizzata dall’International Federation of Organic Agriculture, I.F.O.A.M.) è quella di salvaguardare il più possibile l’ambiente e le sue risorse, la fertilità del suolo, evitando di inquinarlo, e producendo una quantità sufficiente di cibo, trasformando contemporaneamente le aziende coinvolte in un sistema agricolo autosufficiente, attraverso l’utilizzo di risorse locali.
Insomma, acquistare caffè biologico contribuisce ad alimentare un circolo virtuoso che, per di più, offre garanzie e qualità elevata al consumatore.
Avete mai acquistato caffè biologico?
Conoscevate gli aspetti positivi di questo prodotto?