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Bere un caffè in Norvegia: storia e curiosità sul Karsk norvegese - Filicori Zecchini Italia

Bere un caffè in Norvegia: storia e curiosità sul Karsk norvegese

Non tutti sanno che la Norvegia è il secondo paese al mondo per consumo pro capite di caffè.

Ebbene sì, nonostante gli Italiani restino i principali appassionati ed esportatori della cultura dell’espresso, i Norvegesi consumano in media 7,2 kg di caffè all’anno, superati solo dai vicini Finlandesi, leader mondiali con 9,6 kg.

A questo punto, non sorprenderà scoprire che in Norvegia non mancano ricette tipiche salate a base di caffè, come quella dello Scandinavian Egg e anche dolci.

Oggi parliamo del Karsk norvegese, una tipica bevanda a base di caffè, con una correzione alcolica che lo rende uno dei drink più amati dai giovani per l’aperitivo!

Caffè nel mondo, il Karsk norvegese

Una dose di caffè, una dose di liquore: queste le proporzioni, secondo la tradizione, per la preparazione del Karsk norvegese.

Si tratta di una bevanda “povera”, nata nelle aree rurali del paese per riscaldarsi dalle rigide temperature invernali.

Ecco spiegata la “correzione” alcolica che troviamo, ad altre latitudini ma con le stesse ragioni, anche nel caffè tipico valdostano.

Diverse fonti confermano che la diffusione del Karsk avviene a partire dalla Svezia, nel 1800, ma diventa presto molto popolare anche in Norvegia, soprattutto nella regione del Trøndelag.

Questo ha portato un ex ministro della cultura ad affermare che chiunque vi sia cresciuto abbia bevuto il Karsk almeno una volta nella vita.

Affascinante anche l’origine del nome.

“Karsk” deriva dall’aggettivo “karskr” che, nell’antica lingua norvegese, significava salutare, vigoroso e agile.

Il nome rende esplicito, dunque, lo scopo che questa bevanda aveva in origine.

Proprio perché così popolare, esistono anche nomi differenti dati al Karsk nelle varie regioni norvegesi tra cui, per esempio, kaffedoktor, knikt, oppure rotar nelle zone settentrionali.

Il caffè “con la moneta”: come si prepara il Karsk?

Il modo tradizionale di preparare il Karsk norvegese è unico al mondo.

Si posiziona, infatti, sul fondo della tazzina una moneta.

Si versa il caffè finché la moneta non viene sommersa, e poi il liquore finché questa non ricompare.

Sebbene si tramandi questa storia, ciò non è possibile con una classica tazzina da caffè: affinché la moneta “riappaia” magicamente, infatti, sarebbe necessario scegliere un recipiente con la base sul fondo molto più stretta della parte in alto.

Per quanto riguarda gli ingredienti, per preparare un ottimo Karsk si possono utilizzare diversi tipi di liquore, in base al gusto e alla gradazione alcolica, mentre per il caffè viene utilizzato un classico espresso.

In alcuni casi, in Norvegia viene servito solo il caffè, dando per scontato che l’ospite abbia già con sé una fiaschetta del suo liquore preferito. In altri casi, si dà fuoco alla bevanda per far evaporare parte dell’alcol.

In generale, si consiglia di dosare la correzione in maniera graduale perché il risultato può essere una bevanda molto forte e particolarmente calda.

“Statoil Koppen”: caffè gratis per tutti

Oltre a essere la patria del Karsk, la Norvegia è anche il paese dov’è nata la “Statoil Koppen”, un’iniziativa partita da un autogrill, che si è poi diffusa tanto da condizionare il modo in cui si consuma il caffè.

Chi acquista, infatti, un thermos in uno dei vari punti vendita della Statoil, presente su tutto il territorio nazionale, ha la possibilità di continuare a bere il caffè gratis, portando la “tazza” con sé in qualsiasi altro autogrill della stessa catena.

Un’iniziativa nata a scopo commerciale, ma che ha fortemente incentivato, in un paese molto sensibile alla questione ambientale, abitudini più sostenibili, riducendo sia i rifiuti che i consumi energetici.

Uno spunto interessante, che sarebbe bello esportare anche fuori dalla Norvegia dove, come abbiamo ormai scoperto, per il caffè hanno una vera e propria passione!

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