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La pianta del caffè: da dove nasce una delle bevande più amate al mondo

La pianta del caffè: da dove nasce una delle bevande più amate al mondo

La bevanda più amata dagli italiani proviene da una pianta africana dall’altezza imponente, di cui esistono circa 80 varietà: è la pianta del caffè, oggi coltivata in molti Paesi della fascia tropicale, dopo la sua grande diffusione a partire dal XV secolo.

Ma qual è il suo aspetto e da dove si ricava la polvere dall’aroma intenso e gradevole?

In questo articolo scopriremo come è fatto questo arbusto, come viene coltivato e in quali Paesi.

Pianta del caffè: l’origine e le caratteristiche

La pianta del caffè (genere Coffea) è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Rubiacee, originaria dell’Africa orientale, più precisamente dell’Etiopia.

Il suo habitat ideale è compreso tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno, cioè le regioni tropicali di Asia, Africa e America: queste regioni hanno infatti terreni ricchi di humus, azoto e potassio, e assicurano una temperatura tra i 17° e i 30°C e precipitazioni annue comprese tra i 1.200 e i 2.000 ml.

Le foglie hanno un colore verde scuro, brillante e intenso, con il bordo lievemente ondulato e la superficie lucida e carnosa; questa pianta può raggiungere anche i dodici metri di altezza, in natura, mentre nelle piantagioni questi arbusti vengono sapientemente potati e non superano i tre metri: altezze maggiori renderebbero difficili le operazioni di raccolta.

La potatura è fondamentale, inoltre, per mantenere la pianta pulita e libera dall’ingombro, in modo da avere una giusta ventilazione dei frutti e dell’intero organismo.

I frutti della pianta, simili a ciliegie

La pianta del caffè fiorisce più volte nel corso dell’anno, dopo ogni pioggia; i piccoli fiori bianchi lasciano posto in pochi giorni ai frutti, che si presentano simili a una ciliegia, assumendo un colore dal verde al rosso a seconda del grado di maturazione.

Il passaggio da fiore al frutto richiede circa 9 mesi, per questo motivo è frequente trovare sulla stessa pianta dei frutti con un diverso grado di maturazione, a seconda delle piogge, e questa alternanza contribuisce alla bellezza della pianta.

La coltivazione della pianta del caffè

Alle nostre latitudini, la pianta del caffè può essere coltivata soltanto a scopi ornamentali e raggiunge un’altezza massima di 2 metri, ma nel suo habitat naturale questo arbusto produce frutti e semi, che poi diventano la polvere scura e profumata dalla quale estraiamo la nota bevanda.

Ecco quali sono le varie fasi della coltivazione della pianta di caffè, in piantagioni di media e grande dimensione:

1. per prima cosa, si procede alla semina dei chicchi selezionati; le piante di caffè sono delicate e, per il primo anno, vengono tenute all’interno di serre (o vivai), per poi essere successivamente trasferite.

2. Le piante vengono concimate per garantirne la crescita ottimale e potate adeguatamente perché circoli tra le foglie e i frutti una adeguata quantità d’aria. In questo modo la pianta di caffè crescerà rigogliosa e sana.

3. Dopo la fioritura, che avviene con la pioggia, sulla pianta cominciano a crescere i frutti che saranno raccolti al momento giusto della maturazione e, successivamente, essiccati per ottenere i semi.

La raccolta dei frutti: picking e stripping

La qualità del caffè dipende non sono dalla varietà, ma anche dal grado di omogeneità del raccolto: i chicchi ancora acerbi rischiano, infatti, di conferire un gusto finale piatto e astringente alla bevanda, mentre nel caso di eccessiva maturazione si corre il rischio di ottenere un caffè dal gusto rancido e altrettanto sgradevole.

La raccolta a mano conosciuta come picking è la soluzione che permette di selezionare i frutti uno per uno, lasciando sulla pianta quelli non ancora pronti.

Con questo metodo si ottiene certamente un prodotto di grande qualità, sebbene il costo sia maggiore poiché richiede più manodopera.

Un operaio specializzato, a seconda delle caratteristiche della piantagione, può arrivare a raccogliere 120 kg di drupe al giorno.

Lo stripping manuale è invece una tecnica di raccolta in cui tutti i frutti vengono rimossi dalla pianta, a prescindere dal loro grado di maturazione: le drupe vengono infatti selezionate soltanto in un momento successivo, a mano oppure grazie alla flottazione, che consiste nell’immersione in una vasca d’acqua per eliminare le ciliegie secche o troppo mature.

Nelle grandi piantagioni, però, per effettuare la raccolta si utilizzano mezzi meccanici: più precisamente, dei grandi macchinari su ruote adatti a terreni pianeggianti.

Arabica e Robusta: le principali varietà

Esistono circa 80 varietà diverse di Coffea, ma nel mondo ce ne sono due che forniscono quasi il 99% della produzione: l’Arabica e la Robusta.

La prima è considerata la più pregiata qualità di caffè, sebbene la pianta sia più delicata e soffra particolarmente se le condizioni climatiche non sono ideali.

Il suo habitat è compreso tra gli 800 e i 2.200 metri di altitudine.

La varietà Robusta, invece, scoperta più di recente rispetto all’Arabica, prospera in territori più a bassa quota, e ha il vantaggio della grande adattabilità e resistenza sia ai parassiti che al tempo incostante.

Ora conosciamo com’è fatta la pianta del caffè e che aspetto hanno i suoi frutti; è il momento giusto per concedersi un buon caffè, come il nostro Guatemala, con le sue note di vaniglia, mandorla e agrumi caramellati.

 

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