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Quello che non sai sul caffè: i benefici di questa bevanda secondo recenti studi - Filicori Zecchini Italia

Quello che non sai sul caffè: i benefici di questa bevanda secondo recenti studi

Il 1° ottobre è la Giornata Internazionale del Caffè: quale modo migliore per celebrarlo, dunque, se non parlando dei benefici che può portare alla nostra salute?

Negli ultimi anni, infatti, sono state pubblicate numerose ricerche dedicate agli effetti del caffè su determinate patologie.

Premettendo che si tratta ancora di risultati in fase di studio e non di “sentenze” definitive, il quadro che emerge è piuttosto incoraggiante.

Vediamo allora alcuni casi in cui, secondo gli studiosi, questa bevanda può portare benefici alla nostra salute.

I benefici del caffè: dalla prevenzione del diabete di tipo 2 alla protezione contro cancro al fegato ed endometrio

Secondo gli studiosi ci sarebbe un legame tra il consumo di caffè e la prevenzione del cancro al fegato e all’endometrio.

Nel 2016, infatti, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è giunta alla conclusione che la bevanda può avere un effetto protettivo nei confronti di queste due tipologie di tumore: in particolare, si parla di un’associazione inversa, ovvero a un maggiore consumo di caffè corrisponderebbe un minor rischio di ammalarsi.

Un altro fronte oggetto di ricerca è la relazione tra caffè e diabete di tipo 2, malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue in seguito a un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina (nel diabete di tipo 1, invece, il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule del pancreas che producono insulina).

Dagli studi svolti in questi anni, infatti, sembra che questa bevanda possa ridurre il rischio di sviluppare la malattia.

Una revisione sistematica (ovvero un’analisi degli studi disponibili su un preciso argomento), guidata da Ming Ding dell’Harvard School of Public Health di Boston e pubblicata nel 2014, ha evidenziato interessanti risultati.

Dalla ricerca, che ha analizzato 28 studi prospettici con oltre 1 milione di partecipanti e più di 45 mila casi di diabete di tipo 2, è emersa un’associazione tra l’aumento delle tazze di caffè e un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. 

L’effetto preventivo è stato rilevato sia in riferimento al caffè contenente caffeina sia a quello decaffeinato, suggerendo quindi che altri componenti, oltre alla caffeina, possano contribuire a tali risultati.

La relazione tra consumo di caffè e riduzione del rischio di questa patologia è stata confermata anche da altri studi, come un documento di revisione realizzato da Mattias Carlström e Susanna C.Larsson, e pubblicato nel 2018, che ha preso in esame 30 studi prospettici con oltre 1 milione di partecipanti e più di 53 mila casi di diabete di tipo 2, trovando riscontri sia per il caffè decaffeinato sia per il caffè con caffeina. Secondo i ricercatori, fra i possibili meccanismi responsabili di questa risposta ci sarebbero effetti antiossidanti e antinfiammatori.

Caffè e Parkinson: la bevanda come prevenzione delle malattie neurodegenerative

Da anni si indaga anche sui possibili benefici del caffè in caso di malattie neurodegenerative. In particolare, diverse ricerche supportano l’opinione secondo cui il consumo di caffè sia associato a una riduzione del rischio di Parkinson.

Uno dei primi studi, pubblicato nel 2000, è stato svolto dal Department of Veterans Affairs di Honolulu, coinvolgendo 8.004 uomini giapponesi-americani.

Dai dati emersi, si è potuto associare un maggiore consumo di caffè e caffeina a una più bassa incidenza della patologia (secondo gli scienziati, i risultati sarebbero stati determinati dalla caffeina in sé).

In seguito, altre ricerche hanno rilevato esiti simili, ad esempio una meta-analisi basata su 26 studi, condotta dal Center for Evidence-Based Medicine dell’Università di Lisbona e pubblicata nel 2010, che ha evidenziato come il rischio di malattia si riducesse in seguito all’aumento dell’assunzione di caffeina.

Oltre agli effetti del caffè sul Parkinson, si stanno studiando anche quelli nei confronti dell’Alzheimer.

Caffè e salute: l’importanza di un consumo moderato

Come anticipato, non ci sono ancora risposte definitive circa gli effetti del caffè in relazione alle patologie indicate, ma abbiamo visto che sono tanti gli studi che indagano il rapporto tra caffè e salute.

Il dato certo è che, per quanto riguarda le dosi giornaliere di caffè, è sempre consigliabile mantenere un consumo moderato, in quanto, se assunta in dosi eccessive, la caffeina potrebbe causare effetti nocivi come, ad esempio, disturbi del sonno, ansia, nervosismo, ecc.

Per godere al massimo dei benefici del caffè in totale sicurezza, suggeriamo di seguire le indicazioni che ci ha fornito il dietista Francesco

Arcidiacono nell’articolo dedicato alle proprietà di tè e caffè, dove spiega che per “consumo moderato” si intendono non più di 4 tazzine al giorno (in riferimento a una persona sana che non soffre di specifiche patologie).

L’ideale, inoltre, sarebbe bere il caffè senza zucchero, che spesso aggiungiamo in maniera eccessiva.

Cosa ne pensate degli effetti benefici che vi abbiamo illustrato?

Eravate già a conoscenza di queste ricerche?

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