Dopo avervi suggerito i nostri tè rinfrescanti preferiti per l’estate, parliamo nuovamente di questa bevanda che siamo abituati ad associare all’inverno, ma che può essere perfetta anche per le giornate più calde.
C’è chi continua a consumare il tè bollente anche nei mesi estivi, come si fa per tradizione nei paesi desertici, e chi invece lo predilige tiepido o addirittura freddo.
Noi vogliamo darvi alcuni suggerimenti su come fare il tè freddo a partire dalle vostre miscele preferite.
Come preparare il té freddo
Esistono diversi modi per preparare il tè freddo: c’è l’infusione a freddo, quella a caldo per raffreddare successivamente la bevanda, il Kōridashi tipico della cultura giapponese e una tecnica specifica per aromatizzare il tè nero al limone oppure alla pesca.
L’importante è ricordare che infusi e tè alla frutta non vanno mai preparati con l’infusione a freddo e che il tè freddo preparato in casa va consumato in giornata, seguendo se possibile le istruzioni del produttore.
Infusione a caldo
Partiamo, dunque, dalla tecnica più usata e semplice, quella dell’infusione a caldo.
Il procedimento per preparare il tè freddo è identico a quello previsto per la sua versione calda: si scalda la quantità d’acqua desiderata sul fornello, una volta raggiunta la temperatura si posiziona al suo interno il tè prescelto in infusione e, trascorso il tempo necessario, si versa il liquido direttamente in una caraffa.
Qui possiamo lasciare semplicemente raffreddare la bevanda, consumarla tiepida oppure accelerare il processo di raffreddamento aggiungendo acqua dal frigorifero oppure qualche cubetto di ghiaccio a piacimento.
Generalmente il tè freddo preparato in casa non viene zuccherato; tuttavia, se proprio non potete farne a meno, aggiungete uno o due cucchiaini nel tè prima di versarlo nella caraffa, sciogliendolo bene.
Infusione a freddo
Il metodo dell’infusione a freddo è indicato per tè e infusi erbacei. Il procedimento è piuttosto semplice: si versa in una bottiglia con tappo l’acqua a temperatura ambiente e una o due dosi dell’infuso.
Una volta chiusa, la bottiglia va riposta in frigorifero per almeno sei ore durante le quali l’acqua si aromatizzerà secondo l’infuso prescelto.
Prima di servire la bevanda, consigliamo di filtrarla e versare il tè in una caraffa.
L’infusione a freddo viene spesso utilizzata per preparare bevande allo zenzero, oppure con la menta o anche con i cetrioli, molto dissetanti e per questo perfetti per la stagione più critica.
Preparare il tè freddo alla pesca e al limone
Per preparare il tè al limone o alla pesca bisogna scaldare l’acqua e, quando raggiunge la temperatura, mettere il tè in infusione per il tempo indicato, aggiungendo una buccia di limone oppure due fettine di pesca e, se lo si desidera, dello zucchero.
Concluso il tempo di infusione indicato dal produttore, filtrate il tè e riponetelo in una caraffa facendolo poi raffreddare in frigorifero oppure con l’aggiunta di ghiaccio.
Se scegliete questa seconda opzione, attenzione alle proporzioni: troppo ghiaccio diluirà eccessivamente il tè freddo.
Meglio, in questo caso, preparare una bevanda più concentrata a caldo per poi lasciare che il ghiaccio si sciolga gradualmente.
Kōridashi: la tecnica giapponese
La tradizione del tè è parte della cultura giapponese, quindi non sorprende che questa popolazione abbiamo introdotto anche un peculiare metodo per prepararla nella sua versione fredda.
In questo caso, c’è bisogno della kyusu, ovvero della teiera giapponese dentro alla quale dobbiamo inserire le foglie del tè verde e del ghiaccio, fino a quando non si scioglie completamente.
A questo punto è pronto per essere gustato.
Il nostro consiglio è di provare questa tecnica con tè giapponesi come il pregiato Gyokuro, un raffinatissimo tè verde conosciuto anche come “rugiada di giada”. Il gusto è unico e inconfondibile, sia caldo che freddo: ha una nota erbacea e una sfumatura dolce.
Qual è la tecnica che preferite?
Sperimentale e raccontateci qual è quella più adatta ai vostri gusti!