Avete mai sentito parlare del Cold Brew Coffee?
Esatto, è proprio quella gustosa variante di caffè, molto amata negli Stati Uniti e ideale in estate, quando la canicola ci spinge a ricercare solo bevande rinfrescanti.
Il Cold Brew Coffee, si ricava con il metodo di estrazione a freddo chiamato appunto Cold Brew, cioè infusione a freddo.
È un metodo da veri intenditori perché richiede dedizione e tempistiche molto lunghe (anche 12 ore!).
In questo articolo vi racconteremo la storia del Cold Brew e vi spiegheremo come funziona l’estrazione a freddo e quali sono le proprietà del caffè così ottenuto.
La storia del metodo di estrazione Cold Brew: nato in Giappone e perfezionato in America
Anche questa storia, come quella del tè, nasce in Oriente, precisamente in Giappone e le prime testimonianze risalgono al 1600.
Le varie denominazioni del Cold Brew Coffee, tra le quali Dutch Coffee o Kyoto Coffee, derivano dalle vicende storiche che sancirono l’invenzione del metodo.
Infatti, furono proprio alcuni viaggiatori olandesi, arrivati in Giappone per scambi commerciali, ad assaggiare e “scoprire” questa bevanda estratta a freddo.
Colpiti da questa tecnica, mai vista nel mondo occidentale, decisero di portarla in patria insieme ad altre ricchezze.
Lo strumento di estrazione, molto simile alla Coffe Filter americana, ha invece origini molto più moderne: il Toddy, nato agli inizi degli anni ’60 del Novecento, deve il suo nome all’inventore, l’americano Todd Simpson.
Proprietario di un vivaio, con laurea in ingegneria chimica e appassionato di buon cibo, Todd Simpson assaggiò il suo primo caffè estratto a freddo durante un viaggio in Guatemala; se ne innamorò e, una volta tornato a casa, decise di riprodurlo, anche per amore della consorte…
La moglie, infatti, soffriva di problemi di stomaco ed era molto intollerante all’acidità del caffè; così il marito, grazie al suo bagaglio di conoscenze chimiche, trovò la soluzione inventando il Toddy.
Come si prepara il Cold Brew Coffee?
La preparazione del Cold Brew Coffee è semplice, ma richiede l’impiego del Toddy, uno strumento dal design ricercato: al piano più alto dell’estrattore viene posizionata una brocca con acqua e ghiaccio che, tramite un piccolo rubinetto, fa gocciolare lentamente l’acqua in un filtro per caffè.
Al piano inferiore c’è una brocca in vetro che raccoglie il caffè finale.
Per la preparazione di questa bevanda esistono due tecniche diverse, il Cold Brew e il Cold Drip.
Per entrambe però valgono questi parametri di riferimento:
- Ratio: 80 g di polvere di caffè / 1 L di acqua
- Granulometria macinato: 800 – 1000 micron
- Temperatura Acqua: 25° (circa)
- Tempo di estrazione: 12 ore
Il Cold Brew
Il caffè viene lasciato in infusione per 12 ore e, successivamente, viene filtrata l’intera bevanda, in un’unica operazione. Il prodotto così ottenuto sarà consumato freddo.
Cold Drip
Come suggerisce il nome, per questa tecnica è necessario procedere goccia per goccia.
Il caffè, infatti, viene inumidito per 12 ore tramite la taratura dell’apertura del rubinetto in modo da far uscire solo una goccia alla volta, con un ritmo di 6 gocce al minuto.
Soltanto quando tutto il macinato avrà raggiunto la saturazione, questo inizierà a percolare nel contenitore sottostante.
Ovviamente anche in questo caso si prevede il processo di filtrazione della bevanda prima di servirla.
Proprietà e caratteristiche del Cold Brew Coffee
Il Cold Brew Coffee è ideale per chi, come la Signora Simpson, non sopporta l’acidità del caffè.
Infatti, estraendo il caffè con acqua fredda, si evita l’emissione di alcuni oli e acidi grassi, presenti nel caffè e normalmente solubili ad alte temperature.
Il risultato è una bevanda con alta concentrazione di sapore ma con bassa acidità: il Cold Brew Coffee è quindi meno aggressivo per lo stomaco e più digeribile.
Questa bevanda conserva a lungo il suo aroma e si può tenere in frigo per diversi giorni.
Proprio per questo, il Cold Brew Coffee è l’ideale nella preparazione di ricette estive come i cocktail al caffè o il cappuccino freddo.
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