Nella tradizione italiana, come in quella di altri paesi, gli accostamenti tra alcolici e caffè sono numerosi: alcuni sono diventati famosi in tutto il mondo, come il cocktail Irish Coffee, altri sono dei veri e propri simboli di un’epoca, come la Sambuca con la mosca, associata al clima e alle suggestioni della Dolce Vita, il periodo compreso tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta. Ma da dove nasce l’usanza di servire la Sambuca con qualche chicco di caffè tostato immerso nel bicchierino?
Non ci sono fonti storiche attendibili, ma alcune affascinanti leggende…
Breve storia della Sambuca
La Sambuca è un distillato a base di oli essenziali di aneto e anice stellato, con alcool, zucchero ed acqua; è di colore trasparente e ha una gradazione alcolica tra i 40° e i 43°, gusto dolce e aroma di anice.
Le notizie sulle origini di questo liquore sono piuttosto controverse, ma con molta probabilità la Sambuca, o meglio, un suo predecessore, fu prodotto per la prima volta dagli Etruschi; nel Medioevo, invece, si diffuse nei conventi una bevanda che già somigliava molto di più a quella che beviamo oggi.
Secondo altre fonti, invece, le sue origini derivano dalla tradizione araba: infatti ancora oggi nel bacino del Mediterraneo si produce un liquore chiamato Zhammut, a base di anice stellato, mentre in Sicilia durante l’estate i chioschi servono “acqua i zammù”, acqua e sambuco.
Le prime distillerie, però, nacquero a fine Ottocento, nella zona di Civitavecchia e, nonostante i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, la produzione non si fermò mai, arrivando ai giorni nostri.
Fu Angelo Molinari, nel 1945, a lanciare sul mercato questo liquore.
La sambuca con la mosca
La leggenda più affascinante sull’origine della sambuca con la mosca è un aneddoto che riguarda il mondo del cinema e ha come protagonista un bar romano di via Veneto, in cui alcuni grandi attori italiani erano soliti ritrovarsi per bere e divertirsi.
Sono gli anni della Dolce Vita e ai tavolini erano seduti Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Walter Chiari, per citarne alcuni.
Sembra che, mentre tutti erano intenti a chiacchierare, per scherzo qualcuno abbia gettato un chicco di caffè nel liquore del vicino, urlando “C’è una mosca!”. Il resto è storia, e da allora la sambuca con la mosca ha riscosso sempre più successo, diventando uno degli abbinamenti preferiti non solo dagli italiani, ma anche da tutti quelli che apprezzano, soprattutto a fine pasto, il gradevole contrasto tra la dolcezza del liquore e l’amaro del caffè.
Anche voi siete amanti della sambuca con la mosca?
Se volete godervi un fine pasto “porta fortuna”, ricordate di metterci tre chicchi di caffè, un numero fortunato che rappresenta salute, ricchezza e felicità.